Valdina, corso di cucina tradizionale organizzato dai Lions Club con lo chef Anthony Andaloro

Marzo 8, 2024Marzo 8, 2024 Vetrinatv 0 commenti

Corso di cucina tradizionale siciliana organizzato dal Lions Club Satellite Villafranca-Torregrotta del Lions Club Roccalumera con 9 lezioni tenute dallo Chef Anthony Andaloro presso il Poggio del tempo perduto di Valdina.

Da sottolineare anche il fine sociale dell’iniziativa, cioè la donazione del cibo preparato per l’occasione ( sarà il parroco di Roccavaldina Don Francesco Arena ad occuparsi della distribuzione) e la donazione finale di un defibrillatore acquistato con il ricavato del corso.

Programma corso di cucina con lezioni della durata di 3 ore e30 minuti circa cadauna:

Lezione 1: Preparazione Entrée: Cocktail di benvenuto al Melone e cocco, Ringo salato al formaggio fresco spalmabile e pistacchio.
Realizzazione dei maccheroni fatti a mano Nozioni di Mise en Place;

Lezione 2: Preparazione Maccheroni al sugo della nonna: Realizzazione dei maccheroni fatti a mano nella prima lezione e preparazione del sugo della nonna.
Più cottura maccheroni e relativa mantecatura Nozioni di Mise en Place;

Lezione 3: Preparazione e cottura del Pescestocco a ghiotta alla messinese. Nozioni di Mise en Place

Lezione 4: Preparazione Antipasto: Roche di mantecato di baccalà ai frutti di bosco. Nozioni di Mise en Place

Lezione 5: Preparazione e cottura degli Involtini di carne alla messinese con pistacchio di Bronte. Nozioni di Mise en Place

Lezione 6: Preparazione e cottura del Risotto nostalgia d’estate con gamberetti, melone e Limoncello.
Nozioni di Mise en Place

Lezione 7: Preparazione della Tartare di Gamberoni Rossi con papaya e avocado. Nozioni di Mise en Place

Lezione 8: Preparazione del Dessert: Cheesecake Limone e Mandarino Nozioni di Mise en Place

Lezione 9: Preparazione per l’evento.

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LA VETRINA DEL CUORE

di Francesco Pinizzotto

Lo tsunami internet che soprattutto nell’ultimo decennio ha sconvolto l’economia, i rapporti personali, la visione della realtà in tempi e luoghi rapidi e mutevoli come non mai, impone anche un’informazione accurata. E in vetrina vanno le notizie che effettivamente meritano attenzione. Perché se è vero che oggi tutto fa brodo, il termometro di valutazione delle news è “scoppiato” dalle pressioni del progresso tecnologico, ovvero delle repentine visualizzazioni e “mi piace” senza tener conto della qualità di ciò che fa notizia. Cioè della profonda verità (che va sempre accertata), dei meccanismi del clamore che inducono a “lapidare” o assolvere, Cosicchè il profilo umano, le conseguenti ripercussioni della divulgazione della notizia sulle vite dei protagonisti, finiscono nelle riflessioni di un giornalismo d’altri tempi. Un triste suicidio fino a qualche decennio addietro si “trattava” con la notizia da dieci righe nell’elenco delle news brevi, con appena le iniziali del povero sventurato. Sui social come sulla stampa, ancor oggi queste notizie di cronaca nera fanno apertura con grande risalto, foto e dettagli di ipotesi da rabbrividire, come se tutto avesse un senso logico. La disperazione e l’incoscienza non tratteggiano la cronaca triste del dramma umano, ma il post come la “news” deve solo soddisfare l’esigenza di massima curiosità dell’utente.

Ma la vetrina ricorda anche il sapore antico di valori d’altri tempi. Quelli delle vetrine che nei salotti delle famiglie custodivano gli oggetti di valore, financo quelli sudati a prezzi di tanti sacrifici, esposti con orgoglio per sottolineare le occasioni di ritrovo memorabili.

La vetrina vuole mettere le cose al proprio posto. Le cose belle al primo posto, senza tralasciare il confronto e la proposizione costruttiva del giornalismo che promuove un nuovo umanesimo fatto di moderne tecnologie ma ancorato ai valori che portano lontano, che non muoiono dopo l’esaurimento del conteggio dei “mi piace” e al sensazionalismo della prima ora.

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