Veneto, Zaia: ”Spero di poter ancora candidarmi come presidente”

(Adnkronos) – È l’autonomia il sogno di un’intera vita politica, di una missione ora sentita finalmente a portata di mano. Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, secondo ospite della kermesse de La Ragione “Voci e Storie a Porto Cervo”, non ha mostrato dubbi nell‘incontro moderato dal direttore Fulvio Giuliani con la partecipazione di Katia Noventa: “Quello che viene sempre ripetuto contro l’”autonomia differenziata” è noto, sono obiezioni trite e ritrite, paure che non hanno alcuna ragion d’essere. Io lo ripeto sempre: l’autonomia la si può fare per scelta – come auspico – o per necessità, perché lo Stato non funziona, non controlla le spese, non riesce a garantire gli stessi servizi a tutti i cittadini”.
 “Autonomia è responsabilità, anche e soprattutto dei soldi che mi vengono affidati per gestire sanità e servizi. Delle spese da sostenere e degli sprechi da evitare. Sono stati individuati i “Lep” – Livelli Essenziali delle Prestazioni – per garantire il rispetto del principio costituzionale di pari diritti e pari accesso ai servizi e prestazioni su tutto il territorio nazionale. Bene, una volta varati – non sarà facile, ma si farà – tutte le Regioni, non certo il Veneto, la Lombardia o altre per cui si parla semplicisticamente di “secessione dei ricchi, sapranno cosa potrà costare ed essere speso per un determinato servizio o una certa prestazione. Parlo da presidente di una Regione che spende tantissimo per la Sanità e per curare i tanti italiani che si mettono in viaggio per farsi visitare od operare. Noi curiamo tutti e senza chiedere nulla, ma è una vergogna che questo accada. Che tanti cittadini debbano mettersi in aereo o in treno, perché non si fidano della sanità vicino casa”. Quanto ai tempi della definizione dei Lep e dell’approvazione del Ddl Calderoli sull’Autonomia, Zaia non ha dubbi: “Si può approvare prima il Disegno di legge e dopo definire i Lep, perché comunque questi ultimi sono previsti entro fine 2023 e arriveranno con la Manovra economica in autunno. Quindi – sottolinea Zaia – nessun problema a posticiparli, rispetto all’approvazione dell’autonomia”.  Orgoglioso del suo lavoro alla presidenza della Regione Veneto (“I veneti sono ovunque nel mondo e in questi miei giorni in Sardegna ne ho incontrati tantissimi. Mi piace sottolineare il lavoro straordinario condotto dai veneti anche qui vicino, ad Arborea, nella produzione del pecorino esportato in tutta Italia e all’estero”), Zaia nega di avere programmi per il futuro già definiti: “Per una legge nazionale che prevede il limite dei due mandati (Zaia è già al terzo, ndr), non potrò ricandidarmi fra tre anni. Non so dirvi cosa farò, di sicuro non farò il ministro e spero che possa sbloccarsi qualcosa a livello legislativo, consentendomi di correre ancora alle elezioni regionali da candidato presidente. Non è un problema che riguardi solo me o solo presidenti di Regioni guidate dal centrodestra”. Quando gli facciamo notare che fra pochi mesi potrebbe comunque trovarsi a gestire la nascente autonomia, il governatore si illumina: “Vero, questo è un grande obiettivo per me, la Regione e i veneti. Penso a definire questo grande risultato politico e all’Olimpiade di (Milano) Cortina 2026”. L’Olimpiade è vissuta dal presidente della Regione Veneto come un’occasione straordinaria per il proprio territorio, il turismo, l’indotto e tutto il Paese, a dispetto dei consueti vizi italiani: “Purtroppo, sono costretto a leggere e sentire di ritardi, affanni, allarmi per il rispetto dei tempi e delle scadenze. È incredibile come si ripeta sempre la stessa catena di errori, eppure le Olimpiadi permetteranno di mettere a nuovo un intero territorio, assicurando effetti positivi per anni e anni a livello infrastrutturale, di immagine e di cura e attenzione”. 
“Questo è molto importante – sottolinea Zaia – perché è provato che quando una città e un paese sono curati, ordinati e preservati si innesca un effetto-volano positivo che coinvolge tutti i cittadini. Accadrà certamente così con le Olimpiadi del 2026”. L’ombra della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina si allunga inevitabilmente su questa estate italiana: “Non c’è alcuna discussione possibile – scandisce il presidente del Veneto – su chi sia l’aggressore, chi l’aggredito e a chi debba andare tutto il nostro sostegno e l’aiuto. Siamo con l’Ucraina e resteremo con l’Ucraina. Voglio sottolineare la spontanea disponibilità di tanti italiani e tanti veneti in particolare nell’accoglienza di decine di migliaia di profughi in fuga dalla guerra. Detto questo, non posso non ricordare il silenzio assordante della diplomazia in questo momento. Colgo il rischio fatale dell’assuefazione alla guerra, l’idea di un conflitto a 2000 km da casa nostra, alle bombe che cadono e fanno strage di civili nell’indifferenza. Inaccettabile. Si pensi che abbiamo dovuto rispolverare un grande vecchio della diplomazia internazionale come Henry Kissinger, l’uomo che seppe avvicinare Cina e Stati Uniti. C’è bisogno di diplomazia”.  Quanto alla polemica scoppiata per la lectio magistralis del professor Alessandro Orsini – dalle posizioni notoriamente vicine a Vladimir Putin – nel palazzo del Consiglio regionale del Veneto, il presidente Zaia prende le distanze con freddezza: “Come ben saprete, il Consiglio regionale è un organismo dalla piena autonomia rispetto alla presidenza della Regione. Non sapevo assolutamente nulla di questa iniziativa e di questa presentazione”.  Altri temi su cui Luca Zaia si spende da anni sono quelli etici: “Proprio nelle ultime settimane, la Regione Veneto si è adoperata perché alla signora Gloria (nome di fantasia, ndr) venisse assicurato un accompagnamento al fine vita. Detesto sentir parlare di “suicidio assistito“, sono temi di straordinaria delicatezza, ma proprio per questo è compito, anzi dovere di un amministratore farsene carico. La signora Gloria ci ha scritto, ci ha pregato di intervenire, c’è una sentenza della Corte Costituzionale risalente al caso di Dj Fabo molto chiara in materia. Quello che trovo scandaloso – sottolinea Luca Zaia – è la latitanza del parlamento. Non è ammissibile che la politica non se ne faccia carico, che si abbia paura di parlarne, di decidere, di legiferare. Nel lontanissimo 1982, questo Paese riuscì a varare una legge per consentire il cambio di sesso all’anagrafe, come è mai possibile che in pieno III millennio si rifugga dall’affrontare i temi etici nell’unico luogo deputato – il Parlamento – affidandosi alle sentenze della magistratura? In Veneto ascoltiamo tutte le stanze e rispondiamo a tutte le sollecitazioni dei cittadini, ma non può bastare. Non si può procedere in questo modo“. Il terzo appuntamento è oggi, domenica 30 luglio, con Roberto Arditti, giornalista già Direttore del quotidiano “Il Tempo”, direttore editoriale de “Le formiche” e Giuseppe Cossiga, presidente dell’Aiad, Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza. L’incontro verrà moderato dal Direttore Fulvio Giuliani. Partner della kermesse, Ferrari Trento, eccellenza del Made in Italy, che al termine di ogni serata offrirà a tutti gli ospiti l’aperitivo Ferrari nonché il partner Christian Dominici Spa. Media partner l’agenzia di stampa Adnkronos. Tutti gli incontri diventeranno podcast e contenuti fruibili sul sito www.laragione.eu, l’app e tutte le piattaforme social del quotidiano. Per prenotazioni: info@laragione.eu —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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