Vox Italia lancia l’idea terzo polo su Milazzo e Barcellona
Vox Italia lancia l’idea del terzo polo per le elezioni amministrative di Barcellona e Milazzo. Dopo aver annunciato la decisione di non aderire al progetto unitario del centrodestra, rappresentato a Barcellona da Pinuccio Calabrò ed a Milazzo da Pippo Midili, il movimento fondato da Diego Fusaro ha deciso di proporre un accordo di programma tra coloro che non condividono le proposte dei partiti del centrodestra, che sostengono il governo Musumeci, e dell’area del centrosinistra.
“Di concerto con il coordinamento provinciale, composto dall’Avv. Mario Coppolimo, Ferdinando Vento e Giuseppe Munaò, con i presidenti dei circoli e con tutti gli iscritti comunichiamo la decisione di Vox Italia di proporre una terza via alle elezioni amministrative di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo. Un terzo polo aperto a tutti coloro che non si riconoscono né nelle logiche spartitorie del cosiddetto centrodestra né nelle fallimentari politiche amministrative del centrosinistra degli ultimi anni. A Barcellona come a Milazzo non ci riconosciamo in quella che è divenuta una grande ammucchiata senza capo né coda affastellata con l’unico scopo di vincere facile, puntando non sulla qualità, ma sulla quantità e sull’effetto trascinamento delle liste.
Un pot-pourri disarmonico di persone, alcune delle quali fino a ieri neanche si salutavano, molto al di là della normale dialettica politica, del tutto incompatibili e che, siamo convinti, in caso di vittoria, non sarebbe assolutamente funzionale e non durerebbe più di sei mesi, con buona pace dell’interesse dei cittadini che, ancora una volta, vedrebbero deluse le proprie aspettative, così come avvenuto con le ultime due amministrazioni.
Ma non ci riconosciamo nemmeno – a Barcellona in particolare – in quell’alleanza forzata allestita a sinistra tra Città Aperta e quello stesso Partito Democratico che nel 2015 fu la causa principale della mozione di sfiducia all’amministrazione Collica, provocandone di fatto la caduta.
Chiediamo pertanto a tutti i cittadini – stanchi di questo continuo balletto dove, cambiano le figure e i ruoli ma rimane inalterata la prassi di guardare più agli interessi personali ed alla concentrazione di potere che alla cura, alla crescita e al rilancio vero del territorio – di scendere in campo e di avere il coraggio di lottare per il cambiamento“.