Vulcano, Sciotto (Scn) chiede alla Regione di tutelare l’area dei crateri e il patrimonio naturalistico dell’isola
Ha chiesto alla Regione di attuare tutto quanto possibile per far rientrare le aree del cratere di Vulcano, al momento all’asta, nel patrimonio naturalistico dell’Isola e sfruttare queste zone per il turismo ecologico, realizzando percorsi naturalistici e parchi avventura, oppure progetti di ricerca scientifica e conservazione dell’ambiente, con la creazione di centri studio e osservazione dedicati alla geologia, alla vulcanologia e alla biodiversità dell’Isola di Vulcano. Con un’interrogazione scritta al Presidente della Regione Siciliana e all’Assessore al Territorio e Ambiente, il deputato di Sud chiama Nord, Matteo Sciotto ha chiesto di tutelare questo prezioso ecosistema, e “considerato che è uno dei crateri privati ancora esistenti, mettere in atto tutte le azioni possibili per farlo rientrare tra i beni del proprio patrimonio” spiega Sciotto . “La storia del cratere privato dell’isola di Vulcano continua da decenni fra carte bollate e fallimenti – sottolinea -, mezzo cratere di Vulcano nel novembre del 2023 è stato messo all’asta, ma la gara è andata deserta. All’asta sono finiti m 2 milioni e mezzo di metri quadri, con tutti i terreni confinanti per un valore di 3 milioni 871 mila euro. Una parte di questi terreni, in passato, fu utilizzata come discarica aprendo un contenzioso col Comune di Lipari. La proprietà negli anni è stata più volte frazionata. Sempre in zona cratere, contrada Saraceno, vi sono 964.100 metri quadri con una base d’asta di quasi un milione e mezzo di euro, lungo le pendici del cratere altri due terreni finiti all’asta. Anche in queste aste non ci sono state offerte”. Indiscutibile l’attrattiva turistica offerta dalla scalata al Gran Cratere di Vulcano, a quota 400 metri d’altezza che vede ogni anno migliaia di turisti scegliere di fare una passeggiata in mezzo alla natura, seguendo un sentiero circondato da massi vulcanici e ginestre piene di colore. E una volta in cima si assiste all’emissione di calore e fumi nonostante l’ultima eruzione risalga al 1980. “Uno spettacolo unico da valorizzare e sul quale chiedo alla Regione di investire, anche in considerazione del fatto che i lotti in questione non sono edificabili, e qui si potrebbero realizzare diverse attività che sfruttino le caratteristiche naturali dell’Isola”.