Yelp contro Google con una nuova causa antitrust

(Adnkronos) – Il motore di ricerca per le attività commerciali Yelp ha deciso di depositare una causa antitrust contro il colosso Google, segnando una nuova tappa in una disputa che dura da anni tra le due aziende. Secondo le accuse di Yelp, Google avrebbe consolidato e mantenuto il suo monopolio nei servizi di ricerca locale favorendo il proprio motore di ricerca verticale, a discapito della concorrenza. Yelp sostiene che questa pratica abbia danneggiato la competizione, riducendo la qualità complessiva dei servizi di ricerca locale. In particolare, l'azienda denuncia il comportamento di Google che, attraverso i risultati della sua pagina di ricerca generale, indirizza gli utenti verso il proprio servizio di ricerca locale, configurando, secondo Yelp, un caso di "tying" illegale, ovvero l'accoppiamento di prodotti distinti per impedire ai rivali di crescere sul mercato. Yelp ha chiesto al tribunale di intervenire per fermare il comportamento che ritiene anticoncorrenziale e di ottenere un risarcimento danni. La causa è stata depositata presso il tribunale distrettuale del nord della California, lo stesso distretto in cui un'altra giuria ha recentemente riconosciuto Google colpevole di aver mantenuto un monopolio illegale attraverso il suo app store, nella controversia con Epic Games. La decisione di Yelp di intraprendere una propria azione legale contro Google è stata incoraggiata dalla recente vittoria del Dipartimento di Giustizia (DOJ) nella sua causa antitrust contro Google per pratiche escludenti nella distribuzione dei servizi di ricerca. In un'intervista al New York Times il CEO di Yelp, Jeremy Stoppelman, ha dichiarato che, dopo quella sentenza, "I venti dell'antitrust sono cambiati drasticamente".  Sebbene il giudice distrettuale Amit Mehta abbia dato ragione al governo nella sua causa contro Google, ha limitato alcune delle accuse durante il processo. In particolare, Mehta ha respinto le richieste di un gruppo di procuratori generali statali che sostenevano che Google avesse agito in modo sleale disegnando le sue pagine di risultati di ricerca per ridurre la visibilità di motori di ricerca specializzati come Yelp e TripAdvisor. Da parte sua, Google ha risposto con fermezza alle nuove accuse di Yelp. "Le affermazioni di Yelp non sono nuove," ha dichiarato Peter Schottenfels, portavoce di Google, in un comunicato. "Accuse simili sono state respinte anni fa dalla FTC e più recentemente dal giudice nel caso del DOJ. Per quanto riguarda gli altri aspetti a cui si riferisce Yelp, stiamo facendo appello. Google si difenderà con forza dalle accuse infondate". Yelp ha una lunga storia di lotte antitrust contro Google, avendo già testimoniato al riguardo davanti al Senato nel 2020 e presentato un reclamo all'Unione Europea per il presunto favoritismo di Google verso i propri servizi.  Secondo Yelp, i veri perdenti del comportamento presumibilmente anticoncorrenziale di Google sono i consumatori. Stoppelman ha scritto in un post sul blog che "impedendo agli utenti di lasciare Google, altri servizi di ricerca verticale sono ostacolati nel raggiungere i clienti, nel crescere e nel creare contenuti utili". Questa riduzione della concorrenza, sostiene Yelp, comporta un minor incentivo per Google a investire in contenuti di qualità, con il rischio di peggiorare l'esperienza dell'utente finale e di favorire risultati meno pertinenti ma più redditizi. Anche gli inserzionisti ne subirebbero le conseguenze negative, secondo Yelp, poiché la soppressione della concorrenza nella ricerca locale spinge sempre più inserzionisti locali verso Google. "Di conseguenza, Google può richiedere tariffe più alte agli inserzionisti con poche conseguenze", ha aggiunto Stoppelman. "Non a caso, Google ha aumentato le sue entrate pubblicitarie di ricerca anno dopo anno del 20% o più per la maggior parte dell'ultimo decennio, riuscendo allo stesso tempo ad aumentare la sua quota di mercato". —tecnologiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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