Zambrino, A.D.R. Intesa: «Valorizzare la mediazione civile: plauso agli avvocati che promuovono questa via conciliativa»

(Adnkronos) –
L’importanza di diffondere la cultura della mediazione civile quale alternativa al processo in tribunale per le conciliazioni bonarie: la parola a Salvatore Zambrino, presidente della UIOM, Unione Italiana Organismi di Mediazione.
 
Roma, 7/07/2023 – «Sempre più avvocati consigliano la mediazione ai loro clienti anche quando non si tratta di materie in cui la mediazione è obbligatoria, anziché intraprendere cause in tribunale. È lodevole l'approccio di tali professionisti che cercano di sensibilizzare i loro clienti sull'importanza di questo istituto giuridico: nonostante la mediazione sia ancora una strada meno percorsa e poco conosciuta, va dato merito alla categoria che sempre più frequentemente sceglie questa via», il plauso arriva da Salvatore Zambrino, titolare di A.D.R. Intesa, organismo di mediazione civile e commerciale, e presidente della UIOM, Unione Italiana Organismi di Mediazione, associazione rappresentativa della maggior parte degli Organismi di Mediazione privati. «Attualmente si sta assistendo a un notevole cambiamento di rotta – spiega Zambrino -. È innegabile che l'approccio di molti avvocati nei confronti del contenzioso in tribunale stia subendo una trasformazione significativa. Sempre più legali sono inclini a cercare una soluzione stragiudiziale per risolvere le controversie anziché affidarsi esclusivamente alla via giudiziaria. Questi avvocati riconoscono che la mediazione offre un approccio più agile, rapido e spesso produce risultati più soddisfacenti rispetto a un procedimento giudiziario. Tuttavia, sono consapevoli che ciò comporta una riduzione dei compensi ricevuti, ma l'aspetto positivo è che i pagamenti possono essere ottenuti in tempi più brevi, il che rappresenta un vantaggio significativo. Inoltre, il tempo necessario per completare la mediazione è sicuramente inferiore rispetto a un procedimento in tribunale». Infatti, gli avvocati stanno svolgendo un ruolo significativo nel promuovere anche le indicazioni della legge Cartabia, che mira a semplificare i procedimenti civili e allentare la congestione delle aule dei tribunali. Nonostante siano trascorsi già 12 anni dalla sua introduzione, la mediazione è ancora poco diffusa, ma grazie all'impegno degli addetti ai lavori sta gradualmente guadagnando terreno. «La mediazione, obbligatoria per diverse tipologie di casi come successioni ereditarie, patti di famiglia, liti condominiali e richieste di risarcimento danni, offre in realtà numerosi vantaggi. In primo luogo, valorizza le persone coinvolte e le parti in causa, consentendo loro di prendere la decisione finale senza dover affidarsi a un giudice. Inoltre, garantisce la riservatezza dell'intero processo, impedendo l'uso delle informazioni emerse come prova in futuri procedimenti. Dal punto di vista delle tempistiche e dei costi, la mediazione è estremamente vantaggiosa per il cliente: riduce notevolmente i tempi rispetto a un procedimento giudiziario tradizionale in quanto richiede solo pochi incontri per raggiungere un accordo. Infine, i costi associati alla mediazione sono generalmente inferiori, rendendo questa soluzione più conveniente rispetto a un procedimento in tribunale». Quando ci si avvale dei servizi di un mediatore è sempre preferibile la presenza di un legale. «Consiglio sempre di affidarsi a un avvocato per diverse ragioni – conclude Zambrino -. Prima di tutto, l'avvocato garantisce la tutela degli interessi della parte coinvolta: senza la consulenza legale, si rischierebbe di raggiungere un accordo sbilanciato, in cui una delle parti risulterebbe svantaggiata oppure, nonostante la libertà di scelta personale, le emozioni del momento o le paure potrebbero influenzare la decisione, portando a una scelta sbagliata. L'avvocato, invece, aiuta a raggiungere un accordo legittimo, equo e proporzionato alla questione in discussione e, elemento fondamentale, è in grado di gestire efficacemente la comunicazione con il cliente, soprattutto se già in conflitto a causa delle questioni in essere». 
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