Zero Waste Sicilia Su rimozione Pierobon e attacco Commissione tecnico specialistica VIA-VAS:”Preoccupati”

“Due recenti avvenimenti, la cui tempistica non sembra casuale, destano la preoccupazione di questa associazione”. A scriverlo è Beniamino Ginatempo, presidente Zero Waste Sicilia che spiega le motivazioni in una nota.”Il primo è la rimozione forzata dell’assessore regionale all’energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, che aveva gestito un settore di grande complessità ed a rischio infiltrazioni, come quello dei rifiuti, per il quale possiede specifiche competenze ed esperienze – continua – La sostituta, prof.ssa Daniela Baglieri, proviene dall’università ed è stata nel cda della SAC, che gestisce l’aeroporto di Catania. Zero Waste Sicilia le formula i migliori auguri di buon lavoro ed auspica un confronto a breve sui temi della gestione dei rifiuti.
Il secondo, a nostro modo di vedere ben più preoccupante, è l’approvazione in commissione ambiente dell’ARS di emendamenti alla finanziaria regionale, che mettono sotto attacco la Commissione Tecnico Specialistica VIA-VAS (CTS), presieduta dal prof. Aurelio Angelini. Si accusa la commissione, un organismo indipendente, di essere un imbuto che rallenta lo sviluppo in Sicilia e si propone di costituire tre sotto-commissioni non più indipendenti ma sotto il controllo diretto dei dipartimenti regionali. In buona sostanza si accusa la commissione di lavorare con attenzione ed impegno, perché sono state concesse meno autorizzazioni degli anni scorsi. Quando, forse, le autorizzazioni venivano concesse con troppa larghezza.
A preoccupare è, in verità, la concomitanza dei due eventi. Specialmente in un momento in cui si stanno finalmente realizzando alcuni impianti pubblici nella Sicilia orientale, e quando si propone la costruzione di due inceneritori nel catanese e nel siracusano. Impianti obsoleti per il mancato recupero di materie prime seconde dagli scarti, nonché osteggiati dall’Europa, esclusi dal Next Generation EU, dalle linee guida del Recovery Plan ed esclusi persino dai finanziamenti della Banca Europea degli Investimenti.
Ma, secondo questa associazione, è il Recovery Plan il punto cruciale. La CTS infatti diventerà un organismo della massima rilevanza quando si tratterà di analizzare i progetti ammessi al finanziamento europeo. La strategia perversa sembrerebbe, dunque, quella di rimuovere preventivamente lacci e lacciuoli che possano tutelare il territorio siciliano dall’assalto alla diligenza che, in barba ai buoni propositi del NG EU e della transizione ecologica, verosimilmente si verificherà nel prossimo futuro. A pensar male…”

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