Zona bianca, da Campania a Sicilia cosa cambia oggi: regole

Zona bianca sempre più estesa in Italia. Le regole anti covid da lunedì 21 giugno saranno meno stringenti nel 99% del Paese: stop al coprifuoco e meno restrizioni nei ristoranti pur restando l’obbligo della mascherina, almeno per ora, e il divieto di assembramento. Le ultime Regioni rimaste in area gialla sono Sicilia, Marche, Toscana, Calabria, Basilicata, Campania, provincia autonoma di Bolzano e Valle d’Aosta. Ad eccezione di quest’ultima, tutte le altre dovrebbero passare alla zona bianca dalla prossima settimana.

Si attendono per oggi i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità. Poi, dopo la riunione della cabina di regia, il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà l’ordinanza che sancirà il cambio di colore delle regioni.

“Da venerdì avremo il 99% del Paese in zona bianca, siamo in una fase diversa” dell’epidemia di Covid-19, ha anticipato nei giorni scorsi Speranza, ricordando che “c’è un percorso di ripartenza e di riaperture, ma dobbiamo tenere un approccio di cautela e gradualità”.

REGOLE ZONA BIANCA

Se nella zona gialla c’è ancora il coprifuoco dalle 24 alle 5, per chi si trova in fascia bianca il coprifuoco viene abolito immediatamente. Ciò vuol dire che non è più necessario rientrare a casa entro una certa ora: ci si può insomma spostare senza limiti di orario. In questa zona i bar, i ristoranti e le altre attività di ristorazione sono aperti ed è possibile consumare cibi e bevande al loro interno, senza limiti orari.

Sono consentite senza restrizioni anche la vendita con asporto di cibi e bevande e la consegna a domicilio, che deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. Le nuove regole prevedono che in zona bianca all’aperto non ci siano limiti di persone ai tavoli (tra i quali deve esserci comunque il distanziamento di un metro), mentre nei bar e nei ristoranti al chiuso potranno sedere allo stesso tavolo massimo sei persone salvo che siano tutti conviventi. Resta invece il divieto di assembramento e l’obbligo di mascherina, sia all’aperto sia al chiuso.

MASCHERINA ALL’APERTO, QUANDO LO STOP?

Dopo il via libera al green pass, con la firma del nuovo Dpcm da parte del premier Mario Draghi, il prossimo step verso un graduale ritorno alla normalità potrebbe essere la rimozione dell’obbligo della mascherina all’aperto. Il dibattito su questo punto si è acceso proprio in queste ore. “Tempo fa ho detto che avremmo potuto mettere nel taschino la mascherina all’aperto quando saremmo arrivati a metà della popolazione vaccinata, ora ci siamo. Dai primi di luglio sarebbe opportuno far cadere l’obbligo”, ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.

”Togliere la mascherina all’aperto a partire da questa estate è l’obiettivo del governo, ed è vicino”, ha scritto su Facebook il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aggiungendo che “è da mesi che aspettiamo questo momento e adesso che i numeri ci dicono che stiamo superando la crisi sanitaria bisogna accelerare”.

“Di possono riaprire tutte le attività che sono ancora chiuse e togliere l’obbligo delle mascherine, almeno all’aperto”, ha detto Matteo Salvini al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Mario Draghi. Il leader della Lega aveva annunciato che avrebbe chiesto al presidente del Consiglio di togliere le mascherine all’aperto. “Vedere bimbi e nonni imbavagliati senza motivazione scientifica, mi sembra un supplizio inutile. Liberiamo almeno gli italiani da questo simbolo che era utile in fase di emergenza, adesso non lo è più”, ha concluso Salvini, auspicando novità in questo senso già nelle prossime ore. (Adnkronos)

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